MESHUGGAH
‘IMMUTABLE’
(Atomic Fire)
Un album apocalittico!

Immutabile non è solo il rispetto che gli svedesi, fin dalla prima metà degli anni ‘90, hanno  manifestato nei confronti dei propri fan e di riflesso la stima che gli addetti ai lavori ed il pubblico hanno avuto per loro, a dispetto di trend e cambi generazionali. Immutabile è il loro dominio sul resto della comunità metal. Immutabile è l’incapacità di reazione al cospetto di tanta brutalità e tanto genio. Non appena compreso di essere tecnicamente fuori categoria, gli autori di ‘Destroy Erase Improve’ e ‘Nothing’ si sono spinti a livelli compositivi ancora più elevati, destabilizzando qualunque recensore e mettendo in discussione anche i sottogeneri da loro stessi creati. Il tono delle chitarre di Fredrik Thordendal e Mårten Hagström è talmente basso da sfiorare il suolo, Tomas Haake è il solito mostro dietro le pelli ed il growl malvagio di Jens Kidman risulta quanto mai funzionale all’obiettivo finale, ovvero incutere terrore.

Sono trascorsi sei anni da ‘The Violent Sleep Of Reason’ e la copertina a cura di Luminokaya introduce a meraviglia la colonna sonora di un mondo in totale disfacimento. L’assolo in picking di ‘The Abysmal Eye’ trasmette sul serio la sensazione di trovarsi in una dimensione ultraterrena, tra forze sconosciute, corpi che si liberano nell’aria e umanoidi che ci riducono in polvere. In scaletta trovano spazio pezzi monolitici, dinamiche telluriche, invettive industriali da brividi e divagazioni progressive metal così aggressive e letali da mettere in imbarazzo pure i visionari del djent. Ancora una volta, i Meshuggah hanno dimostrato di non essersi rinchiusi in maniera ottusa nel loro mondo, ma, al contrario, di avere ascoltato musica, di sicuro gli ultimi lavori in studio di Korn, Gojira e Humanity’s Last Breath, ed aver sviluppato un suono assassino e unico, sovrumano in termini di potenza e compattezza, saturo all’inverosimile e destinato a scrivere altre pagine di storia. (Lorenzo Becciani)






XENTRIX

'SHATTERED EXISTENCE'
'FOR WHOSE ADVANTAGE?'
'KIN'
(Dissonance)
UK thrash archives

Tempo di ristampe per i primi tre album degli Xentrix (Zen-tricks), nome di punta del british thrash, che ci permettono di rivalutare una band che non ha mai nascosto l'influenza dei Metallica, ma anche di analizzare una carriera parzialmente frenata da una mossa incauta, che ai tempi pagò dazio all'intransigenza del pubblico. 'Shattered Existence', originariamente pubblicato nel 1989, è ancora oggi considerato un classico del thrash europeo, forte di una sezione ritmica di grande impatto e di due chitarre capaci di fare muro alla Testament, che ci regalano una mirabile sequenza di brani ad alta intensità, tra i quali spiccano le gemme 'No Compromise' e 'Balance Of Power'. Come materiale bonus troviamo i tre pezzi del famigerato singolo 'Ghostbusters', cover del brano di Ray Parker Jr. tratta dal film omonimo, che di fatto provocherà la rottura tra la band di Preston e il pubblico più oltranzista.

Il successivo 'For Whose Advantage?' (1990), passerà quasi inosservato, ma si tratta di un altro ottimo disco che, al netto di una scrittura parzialmente più complessa, riesce a raggiungere l'intensità dell'esordio, soprattutto nella title-track e nella doppietta composta da 'The Human Condition' e 'False Ideals'. La ristampa è resa ancor più prelibata grazie all'aggiunta del mini 'Dilute To Taste', composto da due inediti e da quattro estratti live dall'ottima resa sonora.

'Kin' è dei tre il disco più controverso. Uscito nel 1992, in piena era grunge, appare come un tentativo di percorrere la strada già intrapresa dai Metallica con il 'Black Album', ma con risultati modesti. Le ritmiche si fanno più lente e la presenza delle tastiere certifica il tentativo di avventurarsi in territori più melodici, ma alla fine a brillare sono i pezzi più aggressivi come 'All Bleed Red' e 'Come Tomorrow'. In questo caso come bonus troviamo 'Reward', lato B del singolo 'The Order Of Chaos', e tre demo risalenti al 1994. I digipak contengono dei booklet arricchiti da raro materiale fotografico, i testi, note biografiche e interviste alla band ad opera del noto giornalista di Kerrang! Jason Arnopp. (Pietro La Barbera)